Incontro con Maria Pia Gino, pittrice

Chi è Maria Pia Gino? Parlaci di te.
Da bambina ho sempre amato il disegno e l’arte, crescendo ho respirato questa atmosfera anche grazie a mio padre, che aveva l’hobby della pittura e riproduceva opere d’autore. Così da ragazza ho scelto l’indirizzo artistico andando all’istituto regionale d’arte di Mazara del Vallo, scegliendo la sezione oreficeria. Anche lì emergevo nel disegno ma dopo il diploma, ho deciso di non proseguire gli studi perché nello stesso anno ho incontrato l’amore della mia vita che ho sposato dopo 5 anni!

(Porticciolo di Torre Granitola, olio su tela, cm 100×100.
Primo premio mostra Sicilia mia, San Gregorio,  2017)

Hai cominciato a dipingere “da grande”, nonostante tu abbia respirato da sempre l’odore dei colori. Cos’ha fatto scattare in te questa urgenza? 
Dopo sposata, dentro di me sentivo l’esigenza di esternare la mia arte … ricordo che col pancione di 8 mesi per la seconda figlia, visto che non riuscivo più a frenare il mio istinto artistico, presi carta e matite e mi misi a disegnare. Così, diventata mamma, quando i miei due figli sono cresciuti, ho deciso di avvicinarmi al mondo della pittura, sperimentando questa nuova tecnica per me. Dipingo da dieci anni ormai e, a parte qualche pausa di tanto in tanto, mi accorgo che per me dipingere è un’esigenza e non ne posso più fare a meno.

(Maria Pia Gino al lavoro sulla Testa di dama, olio su tela, cm 100×100.
Primo premio mostra Magia del giallo, San Giovanni La Punta, 2017)

Il tuo busto di dama, che ha ricevuto il primo premio della recente collettiva “Magia del giallo”, si ispira alle teste in ceramica del ceramista di origine albanese Besnik Harizaj che opera a Caltagirone. Ci racconti questo incontro?
In verità con le splendide opere di Besnik Harizaj mi sono imbattuta per caso, mentre cercavo un soggetto per una mostra con il tema “la magia del giallo”, un qualcosa inerente alla mia amata Sicilia con un dettaglio giallo. Ho trovato questa splendida immagine che rappresenta la versione femminile delle teste di moro. Io amo descrivere molto la mia terra e in particolar modo amo le ceramiche di Caltagirone perché secondo me hanno tutti i colori rappresentativi della Sicilia.

(Ritratto a Rosa Maria, pastelli cretosi su tavola, cm 50×60)

Dove trovi la tua ispirazione?
La mia ispirazione credo parta dal mio cuore, è un impulso che non so frenare, è come se lei mi guidasse. Se cerco di fermarla, mi sento morire dentro, come se mi svuotassi.

C’è un’opera d’arte che avresti voluto dipingere tu? 
In realtà ci sono tanti pittori che mi colpiscono con le loro opere e dei quali avrei voluto il genio. Sono tanti perché ognuno mi colpisce in modo diverso, da Van Gogh ai pittori del Rinascimento. Ma anche Giotto, che non amavo nei libri di scuola, quando l’ho visto agli Uffizi di Firenze, con quel blu oltremare così intenso, mi ha scosso dentro. Questo per me è il bello dell’arte!Pagina facebook:

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